Particolare della copertina del libro "Viaggiare a remi tra Venezia e le idrovie del Nord Italia", con una barca rossa e alcune donne che remano. Alle spalle l'isola di San Servolo.

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Particolare della copertina del libro con alcune componenti del gruppo "Un Po... di Donne" durante la voga. (Katarina Rothfjell, Gruppo "Un Po... di Donne")

Il manovratore della conca ci riporta in noi e ci spiega cosa ci aspetta e come viaggiare dopo l’apertura delle porte: il canale ha poca acqua, ci sono ampie secche a destra e a sinistra e c’è subito una curva da superare con la corrente che esce insieme a noi dalla chiusa e ci trasporta per un buon tratto. Gli argini sono alti e ripidi. Il canale è invaso da rami, arbusti e ninfee e in prossimità delle curve si stringe notevolmente. Il sandolo è agile e passa oltre la caorlina pesante e goffa, che ogni tanto porge la poppa alla macchia con conseguente incastro di remi e vogatrici. Sono momenti di impaccio, l’adrenalina sale e ci tiene in allarme per mantenere la rotta, il pensiero va a quanto già vissuto sul Fiume Stella.

I Martin pescatore hanno tutt’altro spirito, sfrecciano in guizzi blu elettrici da una parte all’altra del canale, il picchio verde ci segue di salice in ontano scandendo la sua risata. Nitticore e sgarze si alzano in volo calmo al nostro passaggio. Solo il rumore di qualche auto che passa sopra l’argine ci ricollega al mondo di terra. Dentro alla strada d’acqua è solo verde il colore della nostra giornata. Ma come potevano condurre burci e peàte carichi e lunghi più di 30 metri i barcàri che andavano dai colli alla laguna?

— Stai leggendo un estratto dal nostro libro Viaggiare a remi tra Venezia e il Nord Italia, curato da Luana Castelli.

Curated by: Luana Castelli

Questo contenuto appartiene alla serie del libro: Viaggiare a remi tra Venezia e il Nord Italia

Una guida pratica, un diario di bordo del gruppo di vogatrici "Un Po di... Donne".

Questo contenuto appartiene alla serie: