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Venetia in due parti divisa. Sei regioni.
Cannaregio. Castello. S. Marco. Dosso duro.
S. Croce. S. Paolo. Meduaco siu oggi brenta.

Ma per tornare a dire di quelle cose, che sono nella citta, primieramente è da sapere, che la citta della quale scrivere cominciamo, con alto et ritorto rivo che a forma di Meandro gli va per entro, in due parti è divisa, delle quali una a mezzo giorno et all’occaso è volta, l’altra a settentrione et oriente: l’una et l’altra in tre regioni è divisa (chiamansi volgarmente sestieri) in quella di qua è Canaregio castello, et quello che Marciano dalla Chiesa d’oro di s. Marco vien detto. In quella di là è Dosso duro, et gli altri due da sacre chiese nomati uno de quali di s. Croce, l’altro di s. Paolo puoi chiamare. L’antico letto di Meduaco fiume se quello è Meduaco che hoggi Brenta chiamano, voltate altrove le sue acque con fabbriche, l’antica altezza delle ripe ha confermato. Le quali oggi dal mare vengano empiute.

— Stai leggendo un estratto dal nostro libro Del sito di Vinegia. La più antica guida di Venezia, scritto da Marco Antonio Sabellico, curato da Maurizio Vittoria e disponibile anche in e-book.

Rivoalto.

Quegli antichi Venetiani, che la citta edificarono (come io penso) dalle alte acque piu tosto, che dalle ripe Rivoalto da principio lo chiamarono, et oggi ancora notevole parte della citta indi ha preso nome. Questo da occidente entrando accostandosi alla citta primieramente la chiesa di s. Marta costezza: indi bagnando gli edificij a man manca presso alla chiesa di s. Chiara entrato nelle case, la regione della Croce da canareggio divide, et correndo tra l’una et l’altra quasi per otto stadij, alquanto da oriente a mezzo giorno piegata, tra la regione Paolina che è a destra mano et quella di s. Marco verso occidente si volge, et così per quattro stadi ne va dritto, et prima che alla ripa di s. Samuel pervenga, da novo ad oriente si piega et con dritto et piacevole corso tra la regione di s. Marco sopradetta et Dosso duro fino alla chiesa di s. Giorgio che è all’incontro del palagio, tra la citta et le case perviene: ma incontamente fuggendo ogni strettezza, come da legami sciolto, lasciata a sinistra mano la citta, per aperti laghi vagando, al porto, della citta finalmente corre.

Scritto da: Marco Antonio Sabellico Curato da: Maurizio Vittoria

Questo contenuto appartiene alla serie del libro: Del sito di Vinegia. La più antica guida di Venezia

Un libro che è un'autentica e curiosa macchina del tempo, per vedere la Venezia del '500, tra storia, aneddoti e curiosità

Questo contenuto appartiene alla serie: