Porzione della tela "Ciarlatano" di Falca Pietro detto Longhi del 1757 conservato nel Museo del Settecento Veneziano a Cà Rezzonico.

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Travestimento tipicamente veneziano, considerato la "maschera nazionale", che consentiva a chi lo portava di rimanere nell'anonimato.

Indossando la larva, il volto bianco, non esistevano più distinzioni, tutto era uniformato: uomini, donne, nobili, mendicanti, giovani o vecchi, tutti facenti parti di una stessa società "popolata da spettri" come alcuni hanno ironicamente soprannominato chi si vestiva di questa maschera.

Strettamente legato, attualmente, all’occasione stagionale del Carnevale l’uso della maschera finalizzato al mantenimento dell’anonimato rientrava n

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