Domenico e Giovanni Grimani, due raffinatissime figure di prelati rinascimentali, dando prova nel contempo di prestigio, cultura, ricchezza e profondo senso civico, rispettivamente nel 1523 e nel 1587 decisero di lasciare allo Stato e quindi alla Repubblica della Serenissima, parte della propria raccolta di antichità, che trovò sistemazione definitiva nell'Antisala della Libreria Sansoviniana.
Il loro fu anche un gesto di lungimiranza, a cui si ispirarono altri illuminati personaggi, che sempre a partire dal XVI secolo in poi, seguirono il loro esempio che permise di preservare dalla dispersione sul mercato antiquario una fra le più ricche e splendide collezioni private del vasto e diversificato mondo del collezionismo veneziano dell’epoca.
Relatrice: Michela Sediari, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Venezia