Le donne a Venezia e in Laguna hanno da sempre un rapporto con l’acqua e con le barche pari a quello degli uomini. Una storia secolare originata non solo dalle necessità di vita e di lavoro che portavano a spostarsi nei canali cittadini e fra le isole, ma anche per la particolare dimensione fisica e sociale che a Venezia, diversamente che in altre città, ha consentito alle donne di essere autonome, di gestire le proprie attività e i propri beni con libertà altrove impensabile.
L’antico legame continua ancora oggi e per molte è diventato un’attività sportiva e lavorativa. Molte sono le donne presenti nelle diverse società remiere della Laguna, impegnate nella voga, ma anche con importanti ruoli nei consigli direttivi delle società, o come istruttrici di voga. Le regate fra donne rientrano nel circuito delle gare comunali con un calendario piuttosto ricco e l’ausilio di imbarcazioni diverse. Le donne infine hanno conquistato la possibilità di accedere al lavoro della gondoliera, della sandolista e della maestra d’ascia, mestieri prima riservati agli uomini: per tutte vale l’intento di conservare e trasmettere la passione per la voga veneta.
Curato da: Luana Castelli
Questo contenuto appartiene alla serie del libro: Viaggiare a remi tra Venezia e il Nord ItaliaUna guida pratica, un diario di bordo del gruppo di vogatrici "Un Po di... Donne".