La raspa era una specie di lima di legno, detta anche scuffino o ingordina.
Era anche il termine con cui veniva indicato, nei tempi passati, il libro su cui venivano registrate le sentenze criminali di vario tipo. Da qui il modo di dire èsser in raspa, per indicare di avere condanne o comunque problemi con la giustizia. Il Boerio riporta anche il termine Fede di raspa per indicare quel certificato che definisce se si è o non si è stati soggetti a processi giudiziari. Più familiarmente ha poi acquisito il significato di essere sospetto, in difetto o in colpa.
In tempi più moderni, èsser in raspa è stato sostituito da altri modi di dire, come andare nel casellario (giudiziale) o essere nel cartellino, per indicare chi avesse avuto procedimenti penali o fosse stato invece assolto con formula dubitativa (generalmente applicata per insufficienza di prove).