Particolare di "I tre dei della fortuna visitano Yoshiwara", di Chōbunsai Eishi.

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Dal Grand Tour del principe Enrico di Borbone (1887-89) nasce una delle più prestigiose collezioni di arte asiatica in Europa oggi ospitate nel Museo d'Arte Orientale di Venezia situato all'interno del suggestivo palazzo Ca' Pesaro: samurai, lacche dorate e tesori asiatici. Storia e opere. Fondato nel 1925, il museo offre un percorso affascinante attraverso sette sale interamente dedicate all'arte giapponese del Periodo Edo (1603-1868), con un'esposizione che spazia dalle imponenti armature da samurai e raffinati kimono di seta a strumenti musicali tradizionali e preziosi oggetti in lacca dorata (makie). La collezione si arricchisce con capolavori cinesi—come giade, porcellane e rotoli dipinti—e testimonianze artistiche dal Sud-est asiatico, tra cui argenti thailandesi, manufatti birmani, kris malesi e le intricate marionette indonesiane del wayang. Il museo vanta anche pezzi rari e antichi, come le statue lignee del Periodo Kamakura (1185-1333) e le lame Muromachi.

Il Museo rappresenta una delle più importanti e consistenti collezioni europee d'arte giapponese del periodo Edo (1600-1868) ma sono presenti anche delle sezioni riservate ad altre civiltà asiatiche (Cina e Indonesia).Tutto inizia con un viaggio straordinario: tra il 1887 e il 1889, Enrico di Borbone esplora l'Estremo Oriente e torna con una collezione che oggi costituisce il cuore del museo. Dopo essere stata esposta a Palazzo Vendramin Calergi, la collezione vive una storia travagliata - vendite, guerra mondiale, passaggi di proprietà - fino a quando lo Stato italiano la acquisisce definitiv

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