La chiesa, dedicata alla Vergine Maria, venne costruita nel XV secolo, su uno stabile preesistente del XI secolo, per poi essere nuovamente rimaneggiata nel XVI secolo.
La facciata, tripartita da lesene e caratterizzata da un coronamento di archetti pensili in mattoni, è molto semplice e spoglia e presenta, perfettamente al centro del portale d'entrata realizzato in stile gotico, lo stemma della famiglia Bellegno e le iniziali BB ad identificare il podestà di Malamocco del 1494: Benedetto Bellegno. Il portale d'ingresso è sovrastato da un oculo che garatisce una certa illuminazione all'interno del luogo di culto, altrimenti piuttosto buio. In una delle pareti laterali della chiesa, è visibile un ulteriore accesso, anch'esso gotico, nel quale è facilmente osservabile un'iscrizione che dichiara "Haec est domus domini eisque Matri Vergini pie dedicata".
L'interno, a navata unica e con soffitto a vela, racchiude opere d'arte di discreta importanza, tra cui: "Miracolo in mare" di Girolamo Forabosco, posizionato nel lato sinistro del presbiterio, "Santa in gloria" di Giulia Lama e le statue di Giuseppe Torretti. Nella sacrestia si trova invece un pregiato polittico in legno del Quattordicesimo secolo intagliato da Caterino di maestro Andrea e Bartolomeo di Paolo che rappresenta la Morte della Vergine, Cristo benedicente e dodici santi. Dalla demolita chiesa di San Vitale di Poveglia proviene un crocifisso in gesso e stucco del XV secolo considerato "miracoloso" e oggi posizionato sul primo altare a sinistra. Alcuni studiosi, infine, attribuiscono a Jacopo Tintoretto una pala sovrastante le relique di alcuni santi di Aquileia, Felice, Fortunato e Giacomo.
Un'occhiata particolare merita il campanile romanico contraddistinto da una struttura massiccia, un'ampia cella campanaria e cuspide slanciata, tutti elementi riconducibili alla torre campanaria di San Marco.