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Evento culturale
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Museo Nazionale Collezione Salce
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5 marzo 1922/2022

PIER PAOLO PASOLINI

Manifesti per il suo cinema

Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce (Chiesa di San Gaetano)

5 marzo – 3 luglio 2022 | PROROGATA FINO AL 4 SETTEMBRE 2022

Mostra a cura del Museo Nazionale Collezione Salce; organizzazione Suasez.

Nasce dalla collaborazione tra il Museo Nazionale Collezione Salce (Direzione Regionale Musei Veneto), la Cineteca del Friuli e Suasez, l’originale viaggio nel cinema di Pier Paolo Pasolini, che apre i battenti a Treviso, nella chiesa di San Gaetano che per la prima volta diventa sede espositiva. La mostra, che si potrà ammirare sino al 3 luglio, è a cura del Museo Nazionale Collezione Salce. Ad essere proposti sono 21 manifesti, tutti provenienti dal Fondo Gianni Da Campo della Cineteca del Friuli di Gemona del Friuli; ad accompagnarli, un nuovo manifesto dedicato al centenario pasoliniano, appositamente creato da Renato Casaro, il grande cartellonista trevigiano cui è dedicata, sino al primo maggio, una antologica in tre sedi: le due della Collezione Salce e il Museo Civico di Santa Caterina.

I manifesti proposti dalla mostra sono quelli di Accattone (1961), Amore e rabbia (1969 - sequenza del Fiore di carta), Appunti per un film sull'India (1968), Capriccio all'italiana (1968), Che cosa sono le nuvole? Comizi d'amore (1964), Edipo re (1967), Le streghe (1967), La Terra vista dalla Luna, Mamma Roma (1962), Medea (1969), Porcile (1969), La rabbia (1963) docu-film in due parti, Ro.Go.Pa.G. (1963), La ricotta, Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo (1965), Teorema (1968), Uccellacci e uccellini (1966), Il Vangelo secondo Matteo (1964), 12 dicembre, regia non accreditata e condivisa con Giovanni Bonfanti (1972), Appunti per un'Orestiade africana (1970), Il Decameron (1971), Il fiore delle Mille e una notte (1974), Le mura di Sana'a (1971), I racconti di Canterbury (1972), Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), Storie scellerate (1973).

Inoltre altri film con Pasolini coinvolto nella veste di sceneggiatore, attore, o altro: La notte brava (1959), Il bell’Antonio (1960), Requiescat (1967).

“Dal 1961 al 1975, anni in cui Pasolini realizzò i suoi film, evidenzia Daniele Ferrara, Direttore Regionale Musei Veneto, la promozione cinematografica era affidata prevalentemente ai supporti cartacei, manifesti, locandine e fotobuste. La realizzazione di alcune di queste affissioni venne affidata a celebri pittori, in altri casi a grafici che impaginavano materiale fotografico. Naturalmente il tutto era condizionato dalle esigenze della produzione e della distribuzione.

Per la locandina di Accattone Pasolini aveva beneficiato dell’apporto di pittori importanti come Corrado Cagli, Carlo Levi, Mino Maccari e Anna Salvatore che avevano ognuno disegnato un manifesto. Il pittore ufficiale però fu Alessandro Simeoni (1928-2008), in arte Sandro Symeoni che ritrae il protagonista Vittorio Cataldi (Franco Citti) in un cromatismo scuro.

La locandina di Mamma Roma è una composizione grafica di Gigi De Santis che mostra una fotografia in cui Mamma Roma abbraccia il figlio Ettore mentre questi guida una motocicletta. La locandina della Rabbia invece è dello Studio Ravalli, e in essa Pasolini si mette in posa a sinistra per contrapporsi a Giovannino Guareschi collocato a destra. Comizi d’amore (1964), realizzato prima del Vangelo ma uscito dopo, venne illustrato dal pittore Mauro Innocenti in arte Maro, che ritrae due ragazzi innamorati, abbracciati. Uccellacci e uccellini (1966) è invece un disegno di Carlantonio Longi (1921-1980). Edipo re (1967) è realizzato da Roberto De Seta, in arte Bob De Seta che mostra il servo di Laio che trasporta il piccolo Edipo sull’Acheronte dove rinuncerà a sopprimerlo e la reggia di Tebe dove egli sposerà la madre usurpando il trono paterno. Anche Teorema (1968) è di Bob De Seta. Vi domina il volto di Terence Stampo, e con l’immagine di Silvana Mangano sottostante. Porcile (1969) venne dipinto da uno dei più importanti pittori di cinema Angelo Cesselin. Enrico De Seta è il grafico, oltre che disegnatore, del film Medea (1969) dove vennero montate alcune foto di Mario Tursi (1929-2008)”.

“Con questo omaggio che abbiamo voluto tributare a Pier Paolo Pasolini il Museo Salce avvia una collaborazione con la Cineteca del Friuli, a confermare – afferma ancora il Direttore della Direzione Regionale Musei Veneto (Ministero alla Cultura), Daniele Ferrara, una precisa strategia: porre sempre più il Salce all’interno di una rete nazionale ed internazionale di ricerca, scambi e collaborazioni. Una scelta che sarà ulteriormente messa a punto nel programma espositivo e di studio che il Museo sta mettendo in atto con la nuova direzione affidata ad Elisabetta Pasqualin.

“Per la prima volta, evidenzia Chiara Matteazzi, che della mostra è l’allestitore, la chiesa di San Gaetano, annessa alla omonima sede espositiva del Salce, diventa sede di mostre. L’allestimento è stato realizzato al centro dell’edificio per consentire di ammirare l’ambiente e le opere d’arte della chiesa, recentemente restaurata dalla Direzione Regionale e da essa aperta alle visite”.

Info: www.collezionesalce.beniculturali.it

Ufficio Comunicazione Museo Salce:

Mariachiara Mazzariol [email protected] tel 0422 591936

Vincenza Lasala [email protected]

Ufficio Stampa della Mstra. Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 [email protected] rif. Simone Raddi

Orari di apertura:

Venerdì, sabato, domenica, dalle 10.00 alle 18.00

La mostra è compresa nel biglietto di ingresso al Museo.

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LA CINETECA DEL FRIULI

Nata a Gemona all'indomani del terremoto che nel 1976 distrusse la città, la Cineteca del Friuli è oggi una delle cinque maggiori cineteche italiane, membro della FIAF, la Federazione Internazionale degli Archivi del Film, e dell'ACE, l'Associazione delle Cineteche Europee.

Le collezioni sono iniziate con una raccolta di film di interesse storico (fratelli Lumière, Méliès, Edwin Porter, Thomas A. Edison, D.W. Griffith, Mack Sennett, Max Linder, André Deed, Ferdinand Guillaume) che hanno poi costituito i nuclei portanti delle prime edizioni delle Giornate del Cinema Muto, organizzate a Pordenone in collaborazione con Cinemazero a partire dal 1982 e diventate un appuntamento di rilevanza internazionale.

I titoli su pellicola attualmente conservati dalla Cineteca del Friuli sono circa 23.000, tra film di finzione, cinegiornali e documentari. Nella primavera del 2008 è stato inaugurato l'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, che può contenere e conservare in condizioni ottimali fino a centomila bobine. Al deposito climatizzato si è affiancato nel 2014 il laboratorio digitale.

La sede di Palazzo Gurisatti, di fronte al Duomo di Gemona, ospita gli uffici, la biblioteca, la videoteca. Al patrimonio librario di 25.000 volumi si aggiunge una ricca emeroteca con 800 riviste di cinema, italiane e straniere, storiche e correnti, e oltre 30.000 sono i titoli in dvd, blu-ray, vhs e laser disc. Alla fototeca, che conta 40.000 immagini, si aggiungono 20.000 fra locandine e manifesti, metà dei quali fanno parte del prezioso Fondo Gianni Da Campo.

L’attività editoriale della Cineteca, iniziata nel 1981, ha portato alla pubblicazione di alcune decine di titoli fra libri, vhs, dvd e blu-ray.

I sentieri della gloria – In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra di Gloria De Antoni ha segnato l’esordio della Cineteca, nel 2004, nella produzione televisiva. Ad oggi sono stati prodotti sette documentari, l’ultimo dei quali è Inchiesta in Carnia, del 2014, firmato da Dante Spinotti, uscito anche in dvd e in blu-ray.

Dal 2009 la Cineteca gestisce il Cinema Teatro Sociale, digitalizzato nel 2014, e ogni estate organizza il ciclo di film all’aperto “Cinema sotto le stelle”.

www.cinetecadelfriuli.org

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