La chiesa e l'annesso monastero furono costruti a partire dal 1188, anno in cui la nobile Ginevra Gradenigo donò all’abadessa Giacomina Boncio un terreno con “adiacenti acque” per farlo diventare un luogo di culto; Ginevra fu obbligata dal padre, il patrizio Marino Gradenigo, a diventare monaca.
Nel XVI secolo, il complesso religioso venne demolito per poi essere ricostruito e la chiesa venne nuovamente consacrata nel 1529, grazie ad una Bolla Papale che ne stabilì l’unione con la succursale di Santa Maria di Piave di Lovadina, in provincia di Treviso; questa unione attribuì pre
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