Jacopo crebbe artisticamente nella bottega del padre, luogo nel quale collaborò con i fratelli Gianfrancesco e Giambattista. Molti lavori eseguiti tra il 1512 e il 1550 sono documentati nel Libro secondo di dare e avere della famiglia Dal Ponte con diversi per pitture fatte, unico libro di conti sopravvissuto nel tempo e fondamentale fonte per la famiglia bassanese. Durante la sua giovinezza, Jacopo fu anche frescante, scultore ed eclettico decoratore (dai mobili ai ceri pasquali). L'esordio documentato di Jacopo risale al 1532 con la commissione della Fuga in Egitto del Museo Civico
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