Si chiama Overview Effect — effetto panoramica — ed è un cambio di consapevolezza vissuto dagli astronauti e dai cosmonauti durante i loro voli spaziali, soprattutto quando si trovano in orbita intorno alla Terra, o da un punto di vista lunare.
È la consapevolezza di vivere su un pianeta fragile, protetto da un sottilissimo strato di atmosfera, completamente assente da confini e differenze. Un pianeta bellissimo, affascinante e variopinto. È la sensazione che tutte le lotte che si fanno ogni giorno, tutti i problemi che creiamo l'uno all'altro, i confini che tracciamo ogni giorno tra uno stato e l'altro, tra una persona e l'altra, tra una razza e l'altra: tutto svanisce, tutto perde di significato tranne una cosa: siamo tutti interconnessi, profondamente e indissolubilmente.
Il termine e il concetto sono stati coniati da Frank White, che nel 1987 ha pubblicato il libro "The Overview Effect — Space Exploration and Human Evolution" (L'Effetto Panoramica — Esplorazione Spaziale ed Evoluzione Umana) descrivendone con accuratezza tutti gli aspetti e dando il via ad una vera e propria "Dichiarazione di Interdipendenza". L'effetto è stato vissuto da ogni astronauta e ne ha prodotto un vero cambiamento nell'approccio alla vita, dove il bisogno di creare una società unita e planetaria allo scopo principale—e ultimo di difendere questo piccolo puntino blu nell'infinità dell'universo chiamato Terra — e che ognuno di noi chiama casa — è diventato tanto ovvio quanto imperativo.
Un progetto più recente, il Daily Overview, ha messo insieme una serie di immagini per mostrarne l'inevitabile impatto visivo che la Terra produce vista dall'alto – quando si entra in particolari inquadrature – e l'altrettanto inevitabile impatto di cambiamento — non sempre in meglio — che l'uomo ha avuto e ha tuttora sul pianeta. La particolarità di questo progetto è quella di estrapolare parti di immagini che per la loro composizione, la simmetria degli elementi e in alcuni casi anche la vivacità di colori, sembrano vere e proprie opere d'arte. E ci aggiunge un elemento in più: le geolocalizza. Fornisce delle coordinate, in modo da potersi "ritrovare" nel luogo oggetto dello scatto.
Il progetto ha un suo profilo su Instagram, e tra le Top 10, le più votate, figura Venezia e la sua laguna (aggiornamento del 28 dicembre 2018: permane ancora oggi tra le più votate!).
Le altre 9 sono: il quartiere Medina di Marrakech, il porto di Amburgo, la Città Proibita di Pechino, il borgo stellare fortificato di Bourtange, Plaza Del Ejecutivo nel distretto Venustiano Carranza a Città del Messico, Ipanema Beach a Rio de Janeiro, Delray Beach in Florida, Southern California Logistics Airport in Victorville, California.
Una prospettiva diversa, una consapevolezza che tutti dovremmo acquisire con maggiore profondità e stabilità, soprattutto in un periodo storico difficile come quello che stiamo vivendo e che sta invocando a gran voce una nuova direzione, più illuminata e meno materialista, condita da un pizzico in più di lungimiranza e di maggiore buon senso.
Una consapevolezza che si può raggiungere, a ben vedere dalle immagini del progetto, senza necessariamente diventare tutti cosmonauti o astronauti.