Questi ultimi anni hanno contribuito ad evidenziare un’attenzione particolare al clima del nostro pianeta, più specificatamente l’informazione in generale si è concentrata molto di più sui cambiamenti climatici in corso e ultimamente sul concetto di crisi climatica.
Perché si parla di crisi climatica: sebbene il clima è senza dubbio stato oggetto di cambiamenti nel passato e nei vari milioni di anni del nostro pianeta, i cambiamenti del clima in atto oggi rientrano in un concetto di crisi e di rischio per tutte le specie viventi del pianeta, compresi noi. Di cui ne siamo causa.
Sebbene alla Terra, nella sua interezza, questo può comportare soltanto un nuovo periodo di trasformazione, la grandissima maggioranza di esseri viventi (e di biodiversità) è invece sensibilissima ai più “lievi” cambiamenti.
Qualche grado di temperatura in più può cambiare per sempre la realtà così come la conosciamo oggi, di fatto lo sta già facendo, mettendo a rischio la sopravvivenza di tutti noi.
Si parla di crisi climatica anche per le conseguenze che ci stiamo già trovando ad affrontare, e che ci troveremo ad affrontare sempre più, se non agiamo subito su tre principali campi d’azione: adattamento, mitigazione e ripristino delle condizioni ottimali (per quanto possibile e per il tempo che ci vorrà).
La crisi climatica sta mettendo in evidenza anche l’ingiustizia climatica, ovvero la disparità che si sta verificando e si verificherà tra i vari popoli e specie del pianeta, dove alcuni di loro subiranno conseguenze senza esserne causa diretta, poiché il clima è globale e non ha confini.
È una crisi perché influisce nei vari aspetti della vita di tutti i giorni, compresa quella economica e sociale.
Siccità, eventi meteorologici estremi, migrazioni di persone dovute a condizioni climatiche avverse, danni alle coltivazioni e ai terreni, problemi di salute, sono solo alcune delle conseguenze derivanti dall’attuale proiezione dei cambiamenti climatici in corso, che potrebbero davvero cambiare per sempre il Pianeta così come lo conosciamo ora.
Tuttavia, una elevatissima mole di informazioni concentra ancora oggi il proprio “tiro” verso aspetti più sensazionalistici, al limite del terrorismo mediatico, e solo pochi stanno prestando la propria attenzione e professionalità a divulgare un’informazione quanto più corretta per capire le problematiche e le possibili soluzioni.
Questa è una crisi anche peggiore di quella climatica, poiché non permette alle persone di diventare consapevoli, responsabili e fornire gli strumenti utili per contribuire ad un cambiamento positivo nello stile di vita, da cui di fatto dipende il nostro futuro. Soprattutto quello delle generazioni future, a partire dai nostri figli che rischiano di dover pagare un conto davvero molto, ma molto salato.
Con questo spirito, avviamo una nuova serie di contenuti di prossima pubblicazione dal nome “Capire la crisi climatica” per offrire la nostra proposta alla comprensione dell’argomento e alle possibili soluzioni per affrontarlo, e dove possibile contribuire a risolverlo.