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Nel passato i prigionieri in catene che uscivano dal Tribunale attraversavano il ponte per avviarsi nelle loro celle e, sospirando e abbassando il capo, potevano vedere l'ultimo scorcio di vita e di libertà prima della prigionia.

Verso la fine del XVI secolo, esattamente il 1589, il Senato della Repubblica deliberò la costruzione di una nuova struttura da adibire a prigione, che fu localizzata dall'altro lato del rio di Palazzo Ducale. In questo modo la casa del doge potè liberarsi del carcere divenuto ormai troppo piccolo e, soprattutto, poco sicuro.

Sorse quindi la necessità di realizzare un ponte che facesse da collegamento tra la prigione e la sede del governo e della giustizia; agli inizi del XVII secolo, su progetto dell'architetto Antonio Contin e su decisione del doge Marino Grimani, venne costru

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