Già associato al dogado, aveva cospirato contro il padre, Pietro III, per meri interessi: il nuovo doge parteggiava per la terraferma e per il latifondo; il padre Pietro III invece, credeva nella tradizione marittima ed era perciò filobizantino.
La città si spaccò in due, ci furono delle condanne a morte e Pietro IV, mandato in esilio, si rifugiò a Ravenna, dove con l’aiuto del re d’Italia Berengario II, che gli mise a disposizione sei navi da guerra, si accinse ad attaccare il padre (959) che però morì di crepacuore.
Eletto doge, Pietro IV venne in seguito appoggiato dall’imper
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