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Una delle poche isole abbandonate della laguna nord che, grazie ad un'imponente attività di recupero, ha potuto rinascere ed essere nuovamente aperta al pubblico. Un'esperienza unica nel suo genere per poter conoscere un pezzo di storia veneziana che solo pochi conoscono.

Posizionata di fronte al litorale dell'Isola di Sant'Erasmo, è raggiungibile in circa 30 minuti di navigazione in vaporetto, partendo da Venezia Fondamente Nuove.

Si presume che l’isola, fin dall'antichità, avesse una importante funzione strategica a controllo delle vie acquee verso l'entroterra, che al tempo dei romani andava da Ravenna fino ad Altino. Ritrovamenti archeologici dimostrano la presenza dell'uomo nel territorio già a partire dall'era del bronzo mentre il primo atto pubblico ufficiale risale al 1050 e denomina l'isola “Vigna Murada”.

La proprietà dell'isola fu, a partire dalla fine del XI secolo, dei monaci benedettini di San Giorgio Maggiore che vi eressero un luogo di culto dedicato a San Bartolomeo; il territorio isolano

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