Fondata, presumibilmente, verso il IX-X secolo e secondo alcuni è stata appellata dall'Orio per esser stata costruita su quell'isola paludosa poi bonificata denominata Luprio; altri pensano che il nome derivi da una famiglia, altri ancora ritengono che il nome sia stato dato per la vicinanza ad un rio. Una cosa è certa: questo luogo di culto è uno dei più antichi di Venzia.
La titolarità della chiesa a San Giacomo, invece, si pensa possa essere legato a forti legami esistenti con la Spagna e con il famoso santuario Santiago de Compostela.
La chiesa subì numerosi cambiamenti tra cui lavori di ristrutturazione della pianta, nel 1225, per merito della famiglie Badoer e Da Mula; tra i secoli XIV e XV secolo ci furoni altri interventi che trasformarono il luogo di culto a tre navate, oltre ad un ampio transetto e all'abside, in aggiunta ad uno spettacolare soffitto ligneo a carena di nave.
Tra i vari artisti che ci lavorarono, un ruolo importante è attribuito a Palma il Giovane che si occupò di un ciclo di dipinti della Sacrestia Vecchia e varie altre opere presenti nel tempio. Al suo interno sono presenti capolavori anche di Lorenzo Lotto e Paolo Veronese.
Elementi caratteristici: l’antica acquasantiera quadrilobata in marmo di Anatolia, probabilmente risalente alla quarta crociata e la nota colonna in marmo verde con capitello ionico, con ogni probabilità proveniente da Bisanzio, evocata da John Ruskin e da Gabriele d'Annunzio nei loro scritti.