Un frammento di un quadro di Domenico Tintoretto.

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“[…] ha potuto certificare il Mondo, che più difficilmente rinaschino i Tintoretti, che gli Apelli, poiché le cose operate da lui nella giovanile età, diedero materia à ciascuno di ammirazione”.

Così Carlo Ridolfi, forse il più celebre biografo degli artisti veneziani rinascimentali e manieristi, si pronuncia in merito a Domenico Tintoretto, poco conosciuto figlio del ben più celebre padre Jacopo. Anche la sorella Marietta, detta la Tintoretta, aveva intrapreso la carriera pittorica che fu però presto interrotta a causa della sua prematura morte.

Domenico Robusti, detto il Tintoretto come il padre Jacopo, nacque a Venezia nel 1560.Fino alla morte del padre, nel 1594, le sue opere furono e sono tutt’ora confuse con quelle di Jacopo, principalmente a causa delle commissioni che furono per lo più richieste all’anziano pittore. Successivamente a tale data, però, nonostante l’artista avesse la possibilità di dare finalmente il meglio di sé, venne forse a mancare quella vena creativa che indubbiamente aveva caratterizzato gli anni della sua giovinezza. Forse, l’aver preso interamente su di sé la bottega paterna non lo aiutò ad emergere come

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