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Madonna e Bambino con Santi, di Bonifacio Veronese, conservato presso The Metropolitan Museum of Art, uno dei quadri presenti nella Collezione Manfrin.

Uno dei luoghi di cultura settecenteschi che passarono alla storia per l'importanza delle opere esposte e per la rilevanza dei suoi visitatori.

Girolamo Manfrin fu uno dei pochi che, a fine Settecento, volle investire e credere nell'arte, quale motivo di orgoglio veneziano da trasmettere alle nuove generazioni.

In prossimità della caduta della Serenissima Repubblica, il conte Girolamo Manfrin, imprenditore nel settore dei tabacchi, acquisì nel 1787 un palazzo a Cannaregio dalla famiglia Venier, oggi noto come Palazzo Priuli Manfrin.

In questo edificio il Manfrin custodì ed espose alcuni dei più significativi quadri della pittura veneziana, affermandosi come uno dei più importanti collezionisti d’arte di Venezia della fine del XVIII secolo. Così scrisse Francis Haskell del conte in “Mecenati e pittori : studio sui rapporti tra arte e società italiana nell'età barocca" (Firenze, 1966): “

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