Domenico Monegario fu il 6° doge della Serenissima (756-764).
Era di Malamocco.
Da questo momento in poi il doge, che da sempre si circondava di vescovi e abati, fu affiancato da due tribuni, eletti annualmente; essi avevano lo scopo di aiutarlo nelle sue funzioni, ma in effetti cominciavano a limitarne i poteri.
L’aristocrazia veneziana aveva già cominciato a sentire il bisogno di affiancare al doge qualcuno che ne limitasse i poteri: in questa nomina c’è l’origine di quello che fu poi il Minor Consiglio.
I due tribuni-consiglieri aiutavano il doge ad amministrare la giustizia civile, ma anche quella criminale e ciò significa, implicitamente, che essi in qualche modo limitavano l’arbitrio del capo del Dogado, tanto è vero che in seguito (1130) si trasformarono in tribuni-consiglieri-controllori. Per contro s’instaurò la tendenza a rendere ereditario il ducato mediante la nomina da parte del doge di un co-reggente.
Monegario, così com’era accaduto ai suoi due predecessori, fu deposto a furor di popolo e abbacinato perché, sentendosi limitato dai due tribuni, aveva cercato in tutti i modi di ritornare alla primitiva, assoluta gestione del potere.