Era nato nel 1240 e dunque aveva 72 anni.
In gioventù era stato podestà a Chioggia e Ferrara, ma si era anche distinto come ammiraglio contro i genovesi nella presa di Caffa (1296).
Pochi anni prima di diventare doge era stato eletto procuratore di San Marco (15 marzo 1309).
Il suo dogado fu tranquillo e cominciò con una bella mossa diplomatica grazie a Francesco Dandolo, ambasciatore ad Avignone: il papa Clemente V tolse (1313) la scomunica alla città.
Sul fronte politico, con l’Istria e la Dalmazia il nuovo doge instaurò nuovi e proficui rapporti. La pace portò i suoi frutti: si rinegoziarono e ristabilirono i trattati commerciali con il ducato di Brabante (antica provincia dei Paesi Bassi), con le Fiandre e Bruges, e con l’imperatore di Tabriz, in Persia.
Fu sepolto in un’arca collocata nel battistero di San Marco. Dopo questa sepoltura si decise che niun doxe ni altri se possa sepelir a S. Marcho
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